Il downburst ben più frequente in Italia di quanto si creda, ma SEMPRE confuso con la tromba d’aria.

Tra meteorologi e appassionati stiamo discutendo da mesi – se non da anni – il modo di elaborare e trovare una qualche parola (o combinazione di parole) che descriva un fenomeno (il downburst) ben più frequente in Italia di quanto si creda, ma SEMPRE confuso con la tromba d’aria.

Il downburst è quella combinazione di pioggia pesante, grandine e vento molto forte che caratterizza il crollo improvviso del contenuto di un cumulonembo verso il suolo, per i più svariati motivi: è composto di aria fredda e asciutta, al suo interno l’aria va verso il basso, non ruota, fa aumentare improvvisamente la pressione e si estende per parecchi chilometri quadrati. E’ quel fenomeno – ci hanno insegnato – molto pericoloso per gli aerei in decollo o atterraggio, visto che rischia di schiacciarli al suolo facendoli sfracellare.
Un esempio è questo: https://www.youtube.com/watch?v=kLzbJ5XQEQ8
La tromba d’aria è invece l’effetto di una profonda convezione combinata con il giusto profilo di venti: al suo interno l’aria va verso l’alto, è composta da aria calda e umida, ruota, fa diminuire velocemente la pressione e si estende per poche decine o centinaia di metri (fatti salvi casi eccezionali).
Un esempio è questo: https://www.youtube.com/watch?v=dVMa6oOS33w

Sarebbe l’ora di smettere di vivacchiare, per iniziare a darsi una mossa e cominciare a PROPORRE delle soluzioni.
Così gradualmente potremmo cominciare a martellare sia con il nostro piccolo contributo sui social, sia con il contributo di chi può farlo sui vari media.
Al momento, personalmente, non sono ancora riuscito ad elaborare proposte vendibili.
Singolarmente, in generale, non possiamo farcela; tutti assieme invece penso proprio di sì.

Forza!

Fonte: Lorenzo Catania

Autore dell'articolo: Meteosortino